lunedì 9 dicembre 2013

Ottobre a luci ed ombre per la domanda di credito da parte delle famiglie: +1,2% per i mutui, quarto segno positivo consecutivo, -9,4% per i prestiti.

Bologna, 21 novembre 2013

Il dato aggregato relativo ai primi 10 mesi dell’anno risulta però negativo per entrambe le forme tecniche.
Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF.
 
 
Nel mese di ottobre appena concluso la domanda di credito da parte delle famiglie italiane presenta un quadro contrastato. Se da un lato il comparto dei mutui conferma per il quarto mese consecutivo un segno positivo, facendo segnare un +1,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il trend della domanda di prestiti (nel loro aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati) si caratterizza per una flessione del -9,4% rispetto a ottobre 2012.
Prendendo in considerazione i primi 10 mesi del 2013, però, il dato aggregato risulta in contrazione per entrambe le forme tecniche, con il numero delle richieste di mutuo che fa segnare complessivamente un -5,5% mentre il decremento per i prestiti si attesta ad un -4% rispetto al pari periodo 2012.
Queste evidenze emergono dall’analisi delle domande di prestiti contribuite dalle aziende di credito in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie.

L’andamento della domanda di mutui
Nel grafico seguente sono riportate le variazioni dei valori ponderati, cioè a parità di giorni lavorativi, per la domanda di mutui.

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Il confronto dell’andamento aggregato nei primi 10 mesi dell’anno in corso con
le rilevazioni degli anni precedenti, riportato nella tabella seguente, evidenzia un ritardo estremamente pesante, determinato dal crollo verticale registrato nel 2011 e 2012.

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) gennaio-ottobre 2013 - a parità di giorni lavorativi

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Relativamente all’importo medio dei mutui richiesti nei primi 10 mesi dell’anno, l’analisi presentata nel Barometro CRIF evidenzia come sia stato pari a 127.524 Euro contro i 131.616 Euro del pari periodo 2012.
Analizzando invece la distribuzione per fasce di importo, il Barometro CRIF evidenzia come solamente la classe inferiore ai 75.000 Euro faccia registrare un incremento della propria quota, +2,1% punti percentuali. È però la classe compresa tra i 100 e i 150.000 Euro a confermarsi la preferita dagli italiani, con una quota pari al 28,9% del totale.
Dal punto di vista della durata dei mutui richiesti, infine, la classe tra i 25 e 30 anni rimane la prevalente (con una quota del 28,3%) anche se perde 1,8 punti percentuali rispetto al pari periodo dello scorso anno. L’incremento maggiore è invece quello fatto registrare dalla fascia compresa tra i 10 e 15 anni, con +1,1 punti percentuali rispetto al periodo gennaio-ottobre 2012.

La domanda di prestiti
Nel grafico seguente sono riportate le variazioni dei valori ponderati, cioè a parità di giorni lavorativi, per l’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati.
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Per trovare un segno positivo nelle rilevazioni mensili del Barometro CRIF bisogna ritornare ai primi due mesi del 2013, quando però il confronto era sul primo bimestre 2012 che aveva fatto registrare un vero e proprio crollo (rispettivamente con un –15% e un -17% rispetto all’anno precedente). La dinamica in atto trova evidenza anche nella progressione negativa presentata nella tabella seguente, che evidenzia l’andamento della domanda aggregata da gennaio a ottobre a confronto con le rilevazioni degli anni precedenti.

DOMANDA DI PRESTITI (numero di richieste) gennaio-ottobre 2013 - a parità di giorni lavorativi

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Entrando maggiormente nel dettaglio, il Barometro CRIF approfondisce l’analisi disaggregando l’andamento della domanda di prestiti tra la componente dei prestiti finalizzati e quella dei prestiti personali (sempre considerando i dati ponderati sui giorni lavorativi): a ottobre i prestiti finalizzati hanno registrato un calo del -11,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012 mentre per quanto riguarda i prestiti personali la flessione è stata pari a -6,9%.
Nei primi 10 mesi del 2013 le due tipologie di finanziamento, pur mostrando differenze nell’andamento della domanda nel corso dei singoli mesi come emerge dal grafico seguente, registrano una variazione complessiva sostanzialmente in linea, con le richieste di prestiti finalizzati scese del -3,9% e quelle di prestiti personali in calo del -4,0% rispetto al corrispondente periodo 2012.

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Relativamente all’importo medio dei prestiti richiesti, nell’aggregato di prestiti personali più finalizzati si è assestato nei primi 10 mesi del 2013 a 7.509 Euro contro i 7.981 Euro del pari periodo 2012, valore ben distante dai 9.550 Euro del periodo gennaio-ottobre 2007.

Per la componente dei prestiti finalizzati, nei primi 10 mesi dell’anno in corso l’importo medio è stato pari a 4.389 Euro contro i 4.768 Euro del corrispondente periodo 2012 (era addirittura pari a 7.275 Euro nel 2007). Questo fa sì che la fascia di richieste di prestiti finalizzati inferiore ai 5.000 Euro consolidi ulteriormente la propria prevalenza, con una quota superiore al 73% del totale.
Relativamente ai prestiti personali, invece, l’importo medio richiesto nei primi 10 mesi dell’anno in corso è stato di 11.224 Euro contro gli 11.801 Euro del pari periodo 2012. Analizzando la distribuzione per fasce di importo, quella inferiore ai 5.000 euro diventa anche per questa tipologia di finanziamenti la prevalente, con una quota del 28,7%, in crescita di 3,4 punti percentuali rispetto ai primi 10 mesi dello scorso anno.

“La dinamica registrata nei primi 10 mesi dell’anno relativamente alla domanda di mutui e prestiti (quindi non i finanziamenti effettivamente concessi, che potrebbero dipendere anche da politiche di erogazione più selettive adottate dagli istituti di credito) è indubbiamente condizionata da un quadro congiunturale ancora fragile, che induce le famiglie ad adottare comportamenti prudenti, confermati anche dalla contrazione degli importi medi richiesti e dall’allungamento dei piani di rimborso – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Se per i mutui sembrano però consolidarsi i primi concreti segnali di inversione del trend negativo che aveva caratterizzato i 2 anni e mezzo precedenti, per i prestiti, invece, assistiamo ad un progressivo ripiegamento della domanda che attesta la perdurante tendenza a rinviare gli acquisti di servizi e beni, specie di quelli durevoli, di quelli più costosi e di quelli non considerati strettamente indispensabili”.

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